I fiorentini
Nella primavera di 2018, ho fatto uno stage come una fotoreporter a Firenze. Le seguenti sezioni sono pezzi di quelle mese, ogni mini-capitolo esplora un aspetto della cultura italiana (o almeno aspetti della cultura fiorentina). Divertirti!
1. Todo modo
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Il caffè è una grande parte della vita italiana, particolarmente l’espresso. La bevanda è un pezzo importante della mattina specialmente, ma è anche consumato durante il giorno e dopo la cena. Grazie alla sua popolarità e la sua associazione comunale, qualsiasi posto che vende il caffè è probabile da essere un posto di incontro e comunità.
Negli Stati Uniti, Starbucks ha diffuso l’usanza del bar come posto in cui lavorare, specialmente per gli studenti. Ma in Italia, è considerato maleducato rimanere in un bar per ore e ore, o starci al laptop. Todo Modo è un bar argentino, che è stato fondato specificamente per coltivare un ambiente aperto, dove si può venire per quasi qualsiasi ragione. Non ha solamente del caffè; è anche una libreria, un negozio di vino, e un ristorante. Era uno dei pochi posti che accoglievano i studenti che volevano lavorarci, o gruppi di persone che ci volevano incontrarsi a lungo. Ho incontrato il posto dietro una porta anonima in una strada piccola, con solamente un piccolo cartello davanti di cui non mi sarei mai accorta se non ero lì per un’assegnazione. Ma, è diventato rapidamente uno dei miei posti favoriti nella città: ho passato molte ore lì, leggevo i libri per i bambini (per cui potevo praticare la lingua e imparare un nuovo vocabolario), prendevo un cappuccino, parlavo con il proprietario sarcastico, e studiavo. È divento una via di mezzo confortante tra una routine californiana e la cultura italiana che avevo imparato ad amare. |
2. la festa della barca del drago
La Festa della Barca del Drago è un’antica tradizione cinese, si ritiene che abbia avuto inizio 2,000 anni fa. Ma quando un dottore ha deciso nel 1994 di sfidare le restrizioni sulle sopravvissute al cancro al seno, lo sport è diventato un fenomeno globale. Ciò che è iniziato come una squadra unica poi è diventata una grande festa con più di 3,500 partecipanti.
L’obiettivo di queste “competizioni” non è veramente di vincere: per le donne che ne fanno parte, la squadra diventa il supporto morale e offre del sostegno reciproco grazie all’esperienza che hanno in comune. Lo sport offre una comunità globale che nutre il benessere mentale, ma anche offre un’attività utile per il recupero- post-operatorio nell’atto di remare. Le donne in queste foto sono la squadra fiorentina, che erano praticando per la Festa della Barca del Drago nel 2018. La loro gioia ed atteggiamenti riconoscenti sono stati riecheggiati nelle interviste con squadre di tutto il mondo, tra cui una manciata degli Stati Uniti. È riassunto perfettamente da questa citazione, da un membro della squadra di New Jersey: "When we race, we place a dragon head at the front of the boat. In this country, we think of dragons as monsters—dangerous creatures to be afraid of. But in Chinese lore, dragons are helpers. When you think about a dragon boat full of breast cancer survivors, the dragon is so poetic. We’re in a boat, paddling in perfect synchronicity, in order to move forward together. Cancer was our monster. But the dragon—and the dragon boating—is there to help us.” – Peggy Salisbury, New Jersey team. Altri Fonte: https://www.womenshealthmag.com/fitness/a19950791/dragon-boat-racing-breast-cancer/ https://www.wbur.org/onlyagame/2018/11/30/sandy-smith-mckenzie-harris-frost |
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3. L'Erboristeria
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Le erboristerie a Firenze sono i posti in cui la conoscenza scientifica dell’assistenza medica si incontra con la conoscenza empirica delle proprietà curative delle erbe.
L’Antica Erboristeria San Simone è una delle aziende più antiche a Firenze; l’erboristeria è stata fondata all’inizio del diciottesimo secolo, vicino all’Ospedale di Santa Maria Nuova. Dopo molti cambiamenti al nome e al posto, L’Erboristeria San Simone si trova in via Ghibellina, gestita dalla dottoressa Fernanda Russo, una farmacista che si è laureata dell’Università di Modena. La dottoressa Russo è anche una Maestra Profumiera, e capo di una scuola di profumiera. Nell’azienda, lei offre una vasta gamma di profumi, ciascuno creato a mano nell’azienda. Alcuni delle opzioni profumi sono il muschio, il tabacco, il pepe, la vaniglia, l’iris, il legno di cedro, i fiori e gli agrumeti. Il filo conduttore di questa gamma è ‘le vie fiorentine;’ la dottoressa Russo è stata ispirata dei suoi dintorni e delle passeggiate per la città, e quindi ogni profumo prende il suo nome da una strada diversa di Firenze. È anche possibile che i clienti creino il proprio profumo, scegliendo ogni componente sotto la supervisione degli assistenti. Inoltre, ci sono laboratori cosmetici tre giorni alla settimana, in cui i clienti possono preparare le proprie creme per il viso, le creme per le mani, ed i tonici (tra altre cose). “È come cucinare,” dice la dottoressa Russo, “si segue la ricetta come si cuoce una torta.” Un'altra Fonte: https://www.lifebeyondtourism.org/companies/antica-erboristeria-san-simone/ |
4. La carta marmorizzata |
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La tradizione artistica della carta marmorizzata originò in Asia nei primi secoli del secondo millennio, e si diffuse in tutto l’Europa per il commercio di Venezia. In Francia, la tecnica era usata per le missive del re; un tipo di carta adatto per i reali. In Turchia, la carta marmorizzata era riservata per i libri religiosi, ed era considerata sacra. Alla fondazione degli Stati Uniti, uno dei padri fondatori Benjamin Franklin voleva usare la carta marmorizzata nella moneta rivoluzionaria per impedire la contraffazione.
Oggi, la tradizione antica sopravvive quasi solamente a Firenze, dove la cultura artigiana ha lasciato spazio (e un mercato) al mestiere. Due anni fa, ho visitato il negozio più antico della carta, che si chiama Giulio Giannini & Figlio e si inaugurò nel 1856. È ancora un’azienda di famiglia, e una dei discendenti mi ha dimostrato come creare gli schemi vorticosi sull’acqua. Con una mano esperta, lei ha applicato il dipinto velocemente, e ha usato un pennello per formare i disegni. La carta è stata applicata in cima e l’acqua in eccesso è stata scaricata, e poi: la bella opera d’arte era finita. Un’altra fonte: https://www.nytimes.com/1987/12/13/travel/marbled-paper-from-florence.html |
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5. Vintage stores
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Nascosti negli angoli della città e perduti per i vicoli, i negozi vintage sono i punti salienti sottovalutati di Firenze. La maggioranza ha un misto caotico di colori e schemi, un tesoro sconosciuto come una caverna delle meraviglie. Ogni negozio è unico, con una sua personalità distinta. Alcuni sono più femminili, con stili fiammeggianti, casse traboccanti di fili di perle e catene d’oro, e tessuto vivace appeso al soffitto. Alcuni sono più boemi, con vecchi pavimenti in legno, vecchie giacche da moto in pelle, e stivali da cowboy ben consumati. E alcuni sono più funzionali, con sezioni di surplus militare, scaffali di Converse, e una selezione di vecchi jeans.
Diversamente da un grande magazzino, ogni pezzo in questi negozi ha una storia, un passato. Cercare tra gli scaffali è come setacciare l’oro, e se si ha la pazienza, si può trovare un vero tesoro. |
6. L'artemesia
Molto lontano dal centro, nascosto in strade piccole, c’era un edificio indefinito con una placca semplice che legge, ‘Artemisia.’
Ho lottato per trovare il posto per ore, prima di trovare finalmente la facciata senza pretese che nascondeva la forza della comunità dietro di esso; pieno di donne ferventemente appassionate di aiutare altre donne. Il rifugio è una parte dell’organizzazione di Artemisia, che offre supporto alle donne ed ai bambini che si trovano in situazioni violente o abusive. Artemisia, o ‘L’Artemisia Centro di Anti-Violenza,’ il titolo in tutto, offre della consulenza legale gratuita, ed aiuta ad affrontare anche gli altri bisogni particolari di quelle persone. Gestito con la aiuta di molti volontari, l’Artemisia centro anche ha uno staff che include 25 psicologi e psicoterapeuti, due lavoratori sociali, e nove avvocati. Artemisia è il primo centro per le donne a Firenze, ed è molto coinvolto con altre organizzazioni che combattano per i diritti delle donne. La fa parte importante anche di movimenti come il Giorno Internazionale della Donna, e le marce delle donne. Per stimolare consapevolezza del problema di violenza domestica e per incoraggiare il popolo a prendere posizione contro di esso, il centro ha iniziato una campagna con il fiore rosso. Ha distribuito delle spille insieme ai volantini intitolati ‘Da che parte stai?’ che identificavano delle situazioni in cui ‘devi prendere una posizione’. Questa campagna è un potente invito all’azione rivolto al lato oscuro invisibile della città. Altri Fonti: https://www.magentaflorence.com/international-day-to-stop-womens-violence-in-florence/ http://www.theflorentine.net/lifestyle/2013/02/uniting-women/ https://www.magentaflorence.com/italian-chef-charity-night-for-artemisia-anti-violence-center/ |
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7. il museo di gucci
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Conosciuta come una città di moda, Firenze vanta marche quali Versace, Ferragamo, Pucci, e Roberto Cavalli. Ma una delle marche più famose, Gucci, ha deciso che un negozio non era sufficiente per la città che aveva formato il suo creatore e in cui era nata l’azienda; Firenze richiedeva un museo.
Guccio Gucci ha aperto un negozio di pelle a Firenze con tre dei suoi figli negli anni ‘20. Ha cominciato con i bagagli, ed il museo racconta la storia da questo inizio umile all’attuale successo internazionale. Il museo, il Giardino di Gucci, presente alcuni dei pezzi più iconici della marca, così come le installazioni d’arte contemporanea, una biblioteca, una caffetteria, un piccolo boutique, e un nuovo Gucci Osteria dello chef Massimo Bottura. Forse una persona più colta o più artistica di me potrebbe apprezzare il significato di ogni camera strana, ma per me e le mie amiche ci pareva una sovrabbondanza di disegni affollati, vestiti insopportabili, e merci troppo cari. Sembrava più un museo d’arte moderna che un museo di moda, ma proprio in quel senso mi ha affascinato molto. Un'altra Fonte: https://www.florenceinferno.com/the-gucci-museum/ |
8. la libreria delle donne
I libri riempiono gli scaffali, accatastati attentamente uno accanto all’altro, e la libreria potrebbe essere uno di un certo numero di librerie in città. Ma se ci si dà un’occhiata più attenta, si osserva qualcosa di diversa: ogni spina porta il nome di una donna. Non c’è un singolo libro lì che è stato scritto da un uomo. Questo è perché la Libreria delle Donne è una celebrazione della femminilità, rappresentata negli scaffali ma anche nella sua presenza in città; c’è un'altra stanza nel negozio, con solamente un grande capello sulla parete. Una volontaria che si chiamava Carla, con capelli come i miei, mi ha spiegato che la libreria ospita eventi per le donne della comunità. Questi eventi includono esibizioni artistiche (che spiegava il capello) e seminari sulla genitorialità, sulla salute, eccetera.
Lo spazio è stato inaugurato l’8 marzo 1980, da 40 giovani donne che volevano creare un posto di cultura e di incontro. L’ex-presidente della cooperativa, Emilia Mazzei, ha detto che l’aumento dei costi di gestione erano troppi per mantenere aperta la libreria, nonostante “l'impegno, la passione e l'amore per i libri delle socie e le numerose iniziative culturali che continuano a svolgersi…” La Libreria ha chiuso alcuni mesi dopo la mia vista, nell’estate di 2018. Il 28 ottobre 2018, l’Associazione Fiesolana ha inaugurato la biblioteca femminista nello spazio che per 40 anni aveva ospitato la Libreria delle Donne. La nuova biblioteca vuole continuare la missione della Libreria, permuovendo le autrici femminili e fornendo seminari che offrono del sostegno alle donne. La Libreria è andata, ma la sua missione continua. Altri Fonti: https://www.gonews.it/2018/10/26/nasce-firenze-la-biblioteca-femminista-negli-spazi-della-libreria-delle-donne/ https://firenze.repubblica.it/cronaca/2018/03/03/news/chiude_la_libreria_delle_donne_di_firenze-190295179/ |
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9. terre cotta
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Coperto di limoni e uve, il negozio di terracotta ha più frutta di un mercato. Il piccolo negozio si trova nelle strade dietro al Duomo, di proprietà e gestito da una famiglia di molte generazioni, come molte aziende in Italia. Questa famiglia mi hanno portato in fondo, in una stanza piena di ceramica in bianco e con un controsoffitto ricoperto di vernici, pennelli, e pezzi semilavorati.
Le donne lì, due sorelle, mi hanno spiegato il processo, dalla creazione della ceramica al lavoro dettagliato di pittura sui disegni intricati. Tutto era impressionante, ma quello che mi ha influenzato di più è stato il momento in cui una donna anziana, la matrona della famiglia, è entrata nel negozio. Lei aveva forse un’ottantina di anni, ma lei camminava con intenzione e ha urlato alle sue progenie con tutto il fuoco di una tipica nonna italiana. Ha iniziato a dipingere, con una mano esperta e senza esitazioni, e si vedeva subito che lei fa questo lavoro da una vita. |
10. the paperback exchange
Lei è entrata nell’ostello e ha incontrato suo marito. Era nel 1970, e Emily Rosner voleva scappare da New York ed il tumulto politico che circondava la guerra in Cambodia. Lei ha lasciato la città e l’università per viaggiare attraverso l’Europa con un’amica e una tessera di Eurail. A Firenze, Rosner è entrata nell’Ostello Santa Monica, dove Maurizio Panichi lavorava nella reception. Dopo qualche giorno, Rosner ha chiamato la mamma per dirle che non sarebbe ritornata. Rosner non poteva parlare l’italiano e Panichi non poteva parlare l’inglese, ma hanno scoperto che entrambi parlavano il francese, e quindi per i primi quattro anni della loro relazione si sono parlati solo il francese.
Fra poco, Rosner e Panichi si sono spostati e hanno preso un appartamento a Firenze, ma la libreria è rimasta un sogno per molti anni ancora. Tutto è cambiato quando Rosner ha preso l’aereo ed è tornato a Boston: i suoi genitori avevano appena aperto uno scambio di libri, si chiamava Book Rack. Esisteva solo una libreria inglese a Firenze, e quindi quando Rosner è ritornata alla città, lei ha proposto l’idea al marito di aprire una libreria/scambio di libri come quelli negli Stati Uniti. Nel 1979, il Paperback Exchange ha aperto le sue porte, ed aveva successo immediatamente. Attraverso gli anni, l’azienda è cresciuta e si è sviluppata, ma la cosa che non è mai cambiato è la sua prioritazione della comunità; la libreria ospita eventi come i club del libro e registrazione degli elettori non partigiani. Porta anche libri di testo per i programmi di studio all’estero a Firenze, per sostenere gli studenti numerosi sparsi per la città. Con la nascita di Amazon e prodotti come il Kindle, Rosner ha detto che librerie piccole sono più importanti che mai. “Piccolo è bello. Dove si risparmia un centesimo, si perde la comunità.” |
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